Etanolo 2G

Stiamo lavorando alla valorizzazione dei residui agricoli, degli scarti dell’industria forestale e in generale di tutti i feedstock lignocellulosici. Il mondo è pieno di feedstock non sfruttati e, in alcuni casi, sono destinati all’incenerimento, che causa inquinamento. Troppo spesso, purtroppo, residui agricoli come la paglia, residui di palma, canna da zucchero, legno tenero e duro, residui di mais, sorgo ad alta biomassa vengono lasciati sui campi e bruciati, quando in realtà sono eccellenti “feedstock green per i combustibili verdi".

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Siamo l’unica società al mondo ad avere la tecnologia validata su scala industriale per usare i residui agricoli e dell’industria forestale come feedstock per produrre un carburante di seconda generazione di alto valore: l’etanolo 2G, un fuel a basso impatto carbonico, non in competizione con il settore alimentare, basato su una tecnologia di seconda generazione. L’etanolo è un prodotto chimico usato in tutto il mondo con molte applicazioni industriali già consolidate e in molti Paesi è usato nella miscela delle benzine. Il nostro Etanolo 2G ha le stesse caratteristiche e proprietà dei carburanti fossili, quindi può sostituire la benzina completamente. La nostra tecnologia è basata su un processo collaudato, flessibile ed efficiente, che può essere usato ovunque nel mondo, grazie alla fase di pretrattamento che si adatta facilmente alla disponibilità regionale del feedstock. La forza della nostra proposta sta nel fatto che i nostri impianti possono essere customizzati in base al luogo e al tipo di feestock.

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Possiamo anche contare sull'utilizzo del nostro impianto pilota di larga scala per attività di ricerca e test sui vari tipi di feedstock, finalizzate a personalizzare il processo per ottenere il business plan più efficace per specifiche materie prime.

Nella foto: l’impianto pilota in Thomaston, GA, USA

NextChem ha una partnership con GranBio, l’azienda brasiliana dedicata alle biotecnologie industriali, per licenziare nel mondo la tecnologia GranBio 2G Ethanol per la produzione di etanolo a base cellulosica. La tecnologia di GranBio per l’etanolo di seconda generazione (2G) è in grado di convertire biomasse non destinate al settore alimentare in biocarburanti rinnovabili e a bassa intensità di carbonio. NextChem licenzierà la tecnologia a livello mondiale, fornendo l’esperienza ingegneristica e le competenze nell’area EPC, anche grazie alla presenza globale del Gruppo, servizi integrati dagli studi di fattibilità all’integrazione di filiera e alla costruzione di impianti produttivi in tutto il mondo, coprendo tutti gli aspetti della supply chain fino al prodotto finale. Grazie alla vasta esperienza nel funzionamento degli impianti, NextChem e GranBio possono anche dare supporto dettagliato nell’identificare il migliore feedstock dalla raccolta allo stoccaggio, fino al processo. Il processo inizia con la raccolta di materie prime non in competizione con il settore alimentare come la biomassa lignocellulosica, legno, erbe, residui agricoli e rifiuti dell'industria forestale; dopo segue una fase di pretrattamento della biomassa, in cui avviene la separazione di cellulosa, emicellulosa e lignina. Poi vi è la conversione della lignina nella produzione di energia da biomassa, seguita dall'idrolisi della cellulosa in zucchero e la fermentazione dello zucchero in etanolo.

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Unendo tecnologie ben note e collaudate con soluzioni innovative abbiamo superato le difficoltà della fase di pretrattamento.

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La tecnologia sviluppata da GranBio per produrre l’etanolo 2G è già stata implementata nel suo impianto di São Miguel dos Campos, in Alagoas, Brasile, il primo nell’emisfero Sud dedicato all’etanolo a base cellulosica. Nella foto: Operational Site ad Alagoas, Brasile, a soli 55 km dal porto di Maceio’, che usa la biomassa lignocellulosica

Per maggiori informazioni: 2Gethanol@nextchem.it